Il Movimento Azzurro partecipa alla giornata mondiale della Pace indetta da Papa Francesco. Potenza 01 gennaio 2019

7. UN GRANDE PROGETTO DI PACE

Il Movimento Azzurro

7.a Celebriamo in questi giorni il 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, adottata all’indomani del secondo conflitto mondiale. Ricordiamo in proposito l’osservazione del Papa San Giovanni XXIII: «Quando negli esseri umani affiora la coscienza dei loro diritti, in quella coscienza non può non sorgere l’avvertimento dei rispettivi doveri: nei soggetti che ne sono titolari, del dovere di far valere i diritti come esigenza ed espressione della loro dignità; e in tutti gli altri esseri umani, del dovere di riconoscere gli stessi diritti e di rispettarli». La Pace, in effetti, è frutto di un grande progetto politico fondato sulla responsabilità reciproca e sulla interdipendenza degli esseri umani.

7.b Ma la Pace è anche una sfida da accogliere giorno dopo giorno. La Pace è una conversione del cuore e dell’anima, ed è facile riconoscere tre dimensioni indissociabili di questa Pace interiore e comunitaria:

– la Pace con sé stessi, rifiutando intransigenza, collera e impazienza e, come consigliava S. Francesco di Sales, esercitando “un po’ di dolcezza verso sé stessi” per offrire “un po’ di dolcezza agli altri”; – la Pace con l’altro: familiare, amico, straniero, povero, o sofferente …, osando l’incontro e ascoltando il messaggio che porta con sé; – la Pace con il creato, riscoprendo la grandezza del dono di Dio e la parte di responsabilità che spetta a ciascuno di noi, come abitante del mondo, cittadino e attore dell’avvenire.

7.c Primo Mazzolari, Omelia del Natale 1956 “ …qualcuno dirà: dopo tanti secoli non abbiamo visto i frutti di questa predicazione di Pace … Ma io vi domando: la guerra è nata dalle parole di Cristo oppure contro la sua parola? È Lui che ci ha insegnato l’odio o ci ha insegnato l’amore? E’ Lui che ci ha insegnato a odiare o il perdono? È lui che ci ha insegnato ad aver fiducia nella forza o a detestarla? Guardate come nasce: guardate questa potenza onnipotente, guardate come si sottrae, senza vendicarsi contro il tiranno Erode. Guardate come accetta anche la morte, Lui che avrebbe potuto con una sola parola sconfiggere tutte le potenze del male … Ricordate che quando gli uomini gridano non sono più cristiani; quando vogliono la guerra sono contro Cristo; quando si preparano alla guerra non interpretano la Parola, il comandamento di Cristo: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi. Voi sapete che questa Parola ha cancellato le frontiere, anche se qualcuno le rafforza. Voi sapete che la Parola ha cancellato le differenze di razza e religione, anche se qualcuno oggi le ricorda e le fa diventare un limite di questa capacità di amare che Gesù ha voluto ravvivare nel cuore come un fuoco, nel cuore di ognuno di noi”.

Politici per la Pace

1.c Aldo Moro, all’Assemblea Costituente -13.3.1947 “Se nell’atto di costruire una casa nella quale dobbiamo ritrovarci tutti ad abitare insieme, non troviamo un punto di contatto, di confluenza, veramente la nostra opera può dirsi fallita. Divisi – come siamo- da diverse intuizioni politiche, da diversi orientamenti ideologici, tuttavia noi siamo membri di una comunità; la comunità del nostro stato. E vi restiamo uniti sulla base di una elementare, semplice idea dell’uomo, che ci accomuna e determina un rispetto reciproco degli uni verso gli altri (…) In un regime democratico la sovranità, l’esercizio dei poteri di direzione della cosa pubblica appartiene a tutti i cittadini, che in quanto popolo, sono in condizioni fondamentali di eguaglianza e hanno la possibilità di determinare, con il loro intervento la gestione della cosa pubblica nel senso più conforme all’interesse collettivo”.

4.c Da un intervento di Giorgio La Pira al Consiglio Comunale di Firenze (anno 1954)
“Ebbene signori Consiglieri, io ve lo dichiaro con fermezza fraterna ma decisa: voi avete nei miei confronti un solo diritto: quello di negarmi la fiducia! Ma non di dirmi: ‘Signor sindaco, non si interessi delle creature senza lavoro, senza casa senza assistenza’. È un dovere fondamentale questo, che mi deriva prima che dalla mia posizione di Capo della Città, dalla mia coscienza di cristiano: c’è qui in gioco la sostanza stessa della grazia e dell’Evangelo! Lo ripeto … forse è bene, amici, che voi decidiate così. Io non amo le furbizie dei politici e i loro calcoli elettorali; amo la verità che è come la luce; la giustizia che è un aspetto essenziale dell’amore; mi piace di dire le cose come stanno: bene al bene e male al male … Ma se volete che resti sino al termine del nostro viaggio, allora non potete che accettarmi come sono: col solo calcolo di cui parla l’Evangelo: fare il bene perché è bene. Alle conseguenze del bene fatto ci penserà Iddio”.

5.c Dagli appunti di Giuseppe Dossetti (anno 1950) “La croce deve essere piantata ed esaltata entro il complesso della mia attività politica. Non può essere diversamente …Attività politica ormai comunicata con Gesù, impastata dal Suo sangue. Solo per Lui. Nulla di me e per me. Quel tanto che riuscirà positivo e benefico è Suo, fatto da Lui. Il resto purtroppo è mio, fatto da me. «Egli deve crescere e io diminuire» (Gv 3,30). Occorre che il mio spirito diminuisca e invece il Suo si accresca e grandeggi. Perciò se il programma, appare inattuabile, non devo disperare. Sempre più debbo abbandonarmi all’azione dello Spirito … Finora, fino a che ho preteso di agire io, non ho concluso nulla. Lo Spirito vuole guidarmi
e sa dove. Io soltanto non debbo porre ostacoli”.

 

Veglia per la Pace 2019(Testo completo clicca qui)

 

 

 

Premio Nazionale per l’Ambiente ‘Gianfranco Merli’ 2018 – Roma 13 dicembre 2018

Comunicato stampa

 

Sono stati assegnati a Roma i Premi per l’Ambiente “Gianfranco Merli” nell’ambito del Convegno Nazionale Cibo per l’uomo: Antropologia e Religiosità promosso dal Movimento Azzurro in occasione dell’anno che i Ministeri dei Beni Culturali e Ambientali e dell’Agricoltura hanno dedicato al cibo.
Per essersi particolarmente distinti in attività a favore dell’ambiente e con riferimento al cibo sono stati premiati: Eataly, per aver realizzato una grande catena alimentare unendo l’impegno di molteplici realtà produttive nazionali orientate a riaffermare anche all’estero il valore dei prodotti italiani;

Overland:  la scoperta degli angoli più remoti della terra,  uno spaccato antropologico planetario che ha unito uomini e ambiente, avventura, tecnologia e solidarietà;

la rivista Borghi Magazine:  per l’ impegno teso al potenziamento dell’informazione offrendo  una nuova chiave culturale e turistica per il nostro paese attraverso la valorizzazione delle nostre qualità enogastronomiche;

la Signora Daniela Boscarino: per aver promosso numerose iniziative di protezione ambientale, coinvolgendo  in Sicilia un vasto numero di persone interessate e di  giovani volontari,  in concrete azioni di tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale, naturalistico e culturale in particolare della città di Modica e della regione Iblea .

Relatori al Convegno,  anch’essi premiati col Premio  Nazionale dell’Ambiente,  i docenti  Ernesto Di Renzo dell’Università Tor Vergata di Roma  per la vasta attività pubblicistica e comunicazione orientata all’antropologia nell’ambito della quale spiccano in particolare studi “sul campo” inerenti l’alimentazione e i rapporti cultura-ambiente-società;  e Gaspare Mura delle Università Urbaniana  e  Lateranense, per l’impegno rivolto con passione a delineare una visione della vita dell’uomo in una prospettiva filosofica capace di recuperare alla società principi di giustizia e solidarietà.

Sono intervenuti al Convegno Il Presidente nazionale del Movimento Azzurro Rocco Chiriaco il quale si è soffermato sull’attualità dei principi ispiratori dell’ Associazione Ambientalista  e sulle iniziative realizzate a trent’anni dalla sua nascita; inoltre ha commemorato  a 20 anni dalla morte, la figura del fondatore Gianfranco Merli , cui è dedicato il Premio nazionale per l’Ambiente, firmatario dell’omonima legge che ha rappresentato il  primo provvedimento legislativo organico approvato in Italia per la difesa delle acque.

A conclusione dell’incontro, a cura di Dante Fasciolo presidente dell’Accademia del M.A., presentazione del libro “E’ Abruzzo…bellezza!” con un focus sul cibo tipico dell’Abruzzo, e inaugurazione della Mostra d’Arte sul Cibo presso la Galleria La Pigna di Palazzo Maffei-Marescotti, cui hanno aderito affermati artisti di tutta Italia.

 

Dissesto idrogeologico in Italia, Rapporto Ispra 2018

Per la prevenzione del rischio idrogeologico ed il recupero dei danni subiti dal territorio italiano negli ultimi quarant’anni, va ripensata una struttura tecnica centrale Ministeriale, che si occupi di progetti, lavori di sistemazione idrogelogica e recupero dei territori colpiti dagli eventi idrici e meteorici nei bacini idrografici di collina e valle, ma sopratutto in quelli montani.
No Agenzie, no ministeri senza struttura e portafoglio, no incarichi a privati, ma solide strutture Ministeriali che coordinino  anche le Regioni, per le parti di loro competenza.
(Movimento Azzurro)

Dissesto idrogeologico in Italia, Rapporto Ispra 2018

Oltre 7 milioni di persone risiedono in aree vulnerabili, mentre cresce ogni anno il numero dei comuni a rischio idrogeologico. All’indomani dell’emergenza maltempo che ha colpito l’Italia da Nord a Sud portando con sé un tragico bilancio di vittime, lo scenario delineato dall’Ispra nell’ultimo Rapporto sul dissesto – presentato lo scorso luglio alla Camera dei Deputati – è stato al centro del dibattito pubblico di questi giorni. Connesso al tema del dissesto anche quello del consumo di suolo, fenomeno di cui ogni anno Ispra pubblica l’aggiornamento dei dati nazionali.

Il Rapporto Ispra sul dissesto idrogeologico in Italia, edizione 2018 fornisce il quadro di riferimento aggiornato sulla pericolosità per frane e alluvioni sull’intero territorio nazionale e presenta gli indicatori di rischio relativi a popolazione, famiglie, edifici, imprese e beni culturali.

Le drammatiche vicende delle ultime settimane, che, a seguito di una violenta perturbazione, hanno prodotto vittime e danni ingenti in varie parti d’Italia, dalle Dolomiti alla Sicilia, spingono in questi giorni il Paese ad analizzare la sicurezza del territorio e la questione del dissesto.

Il documento dell’Ispra ha aggiornato lo scenario del dissesto idrogeologico in Italia: nel 2017 è a rischio il 91% dei comuni italiani (88% nel 2015) ed oltre 3 milioni di nuclei familiari risiedono in queste aree ad alta vulnerabilità. Aumenta la superficie potenzialmente soggetta a frane (+2,9% rispetto al 2015) e quella potenzialmente allagabile nello scenario medio (+4%); tali incrementi sono legati a un miglioramento del quadro conoscitivo effettuato dalle Autorità di Bacino Distrettuali con studi di maggior dettaglio e mappatura di nuovi fenomeni franosi o di eventi alluvionali recenti.

Complessivamente, il 16,6% del territorio nazionale è mappato nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni (50 mila km2). Quasi il 4% degli edifici italiani (oltre 550 mila) si trova in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata e più del 9% (oltre 1 milione) in zone alluvionabili nello scenario medio.

Complessivamente, sono oltre 7 milioni le persone che risiedono nei territori vulnerabili: oltre 1 milione vive in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata (PAI – Piani di Assetto Idrogeologico) e più di 6 in zone a pericolosità idraulica nello scenario medio (ovvero alluvionabili per eventi che si verificano in media ogni 100-200 anni). I valori più elevati di popolazione a rischio si trovano in Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Lombardia, Veneto e Liguria.

Le industrie e i servizi posizionati in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata sono quasi 83 mila, con oltre 217 mila addetti esposti a rischio. Il numero maggiore di edifici a rischio si trova in Campania, Toscana, Emilia-Romagna e Lazio. Al pericolo inondazione, sempre nello scenario medio, si trovano invece esposte ben 600 mila unità locali di impresa (12,4% del totale) con oltre 2 milioni di addetti ai lavori, in particolare nelle regioni Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Lombardia e Liguria dove il rischio è maggiore.

Minacciato anche il patrimonio culturale italiano. I dati dell’ISPRA individuano nelle aree franabili quasi 38 mila beni culturali, dei quali oltre 11 mila ubicati in zone a pericolosità da frana elevata e molto elevata, mentre sfiorano i 40 mila i monumenti a rischio inondazione nello scenario a scarsa probabilità di accadimento o relativo a eventi estremi; di questi più di 31 mila si trovano in zone potenzialmente allagabili anche nello scenario a media probabilità. Per la salvaguardia dei Beni Culturali, è importante stimare il rischio anche per lo scenario meno probabile, tenuto conto che, in caso di evento, i danni prodotti al patrimonio culturale sarebbero inestimabili e irreversibili.

I comuni a rischio idrogeologico: in nove Regioni (Valle D’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Molise, Basilicata e Calabria) abbiamo il 100% dei comuni è a rischio. L’Abruzzo, il Lazio, il Piemonte, la Campania, la Sicilia e la Provincia di Trento hanno percentuali di comuni a rischio tra il 90% e il 100%.

16 ottobre: Giornata mondiale dell’alimentazione una iniziativa del Movimento Azzurro in collaborazione con il CTG – Borghi – Cibo – Cultura

Borghi – Cibo – Cultura

Borghi - Cibo - Cultura

Progetto il Mio Borgo
Patrocinio Ministero dei Beni e delle Attività Culturali

Sentieri dei Cibi Tipici e delle Specialità Enogastronomiche
per una promozione delle indicazioni:
Anno dei Cammini (2016); Anno dei Borghi (2017);
Anno del Cibo e Anno Europeo del Patrimonio Culturale (2018)

il Movimento Azzurro, in collaborazione con il Centro Turistico Giovanile
propone una iniziativa incentrata sul Cibo e sul Patrimonio Culturale
In riferimento al Cibo, le iniziative poste in campo, coinvolgono i territori delle Regioni Basilicata per la cultura e L’Abruzzo,
una terra ricca di prodotti tipici locali e di tradizioni culinarie popolari.

Saranno individuati prodotti dell’enogastronomia specifica dei singoli borghi che concorrono alla costituzione del patrimonio alimentare “Made in Italy” e che rappresentano un riconosciuto veicolo per l’incremento del flusso turistico nazionale ed internazionale.

Nei borghi prescelti saranno individuate produzioni tradizionali, rintracciandone percorsi storici ai fini di un inserimento nei previsti volumi e mostra/incontro sull’iniziativa, che saranno presentati a Roma in una sede istituzionale, entro il prossimo mese di dicembre

Uno spazio sarà inoltre dedicato agli antichi cibi e ricette delle Abbazie e dei Conventi (in specie culinaria Celestiniana), ai cibi dei trabocchi e al cibo (di un tempo) dei tratturi. Paesaggio e Natura (faggeti e querceti centenari), e architetture offriranno uno spaccato delle varie epoche artistiche che si iscrivono al ricco Patrimonio Culturale regionale e nazionale.

In riferimento al Patrimonio Culturale verrà realizzata in Basilicata un’iniziativa, che vedrà coinvolte tutte le ecosezioni del M.A.
per richiamare l’attenzione sui beni ambientali, archeologici, paesaggistici dell’Alta Valle della Salandrella, nel Parco Regionale di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane per formulare la richiesta di elevare il petroglifo di Pietra della Mola a Patrimonio Riconosciuto dall’Unesco, in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri nella cui tutela ricade il territorio interessato.

l’insieme delle esperienze sopradescritte e loro estensioni saranno oggetto di un Convegno/Mostra che sarà incentrato sul tema: Sentieri dei Cibi Tipici e delle Specialità Enogastronomiche: si terrà in apposito luogo/convegni con idonei spazi che permettano l’allestimento di una mostra che presenterà una serie di disegni e acquerelli e fotografie che ben rappresenteranno borghi – cibo – beni culturali; saranno inoltre presenti una nutrita serie di tavole a colori realizzata dall’umorista Abruzzese Lucio Trojano con al centro i borghi e i cibi della regione; e una serie note di cibo simbolo dei continenti e immagini di cibo negato realizzate nel mondo dal fotografo-autore Marcello Carrozzo, perché non sia trascurata anche questa dimensione drammatica.

Al progetto sono chiamati a collaborare enti, organizzazioni, associazioni che hanno a cuore uno sviluppo armonico dei nostri territori.

 

Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane-6 ottobre conferenza di presentazione del progetto della associazione ambientalista Movimento Azzurro ANNO DDEL CIBO E ANNO EUROPEO DEL PATRIMONIO CULTURALE.

 

Si è svolta sabato 6 ottobre presso la nostra sede la conferenza di presentazione del progetto della associazione ambientalista Movimento Azzurro ANNO DDEL CIBO E ANNO EUROPEO DEL PATRIMONIO CULTURALE. Alla conferenza erano presenti, oltre al Vice Presidente del Parco Rocco Trivigno, il presidente nazionale di Movimento Azzurro Rocco Chiriaco, il Vice Presidente nazionale Movimento Azzurro Nello Russo, il Presidente della Accademia Scientifica di Movimento Azzurro Dante Fasciolo. #parcogallipoli #movimentoazzurro

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Dentro e fuori il Castello : storie di uomini- Modica 17 agosto 2018 a cura del Movimento Azzurro

Venerdì al Castello di Modica: Dentro e fuori il Castello: storie di uomini. Letture sceniche, il terzo appuntamento organizzato dai volontari del Movimento Azzurro che, in questa estate modicana, si sono spesi, non solo per garantire l’apertura del sito a vantaggio di coloro che desideravano visitarlo, ma si sono anche impegnati, con i pochi mezzi a disposizione dell’Associazione, per la realizzazione di eventi che, aiutassero a riscoprire il luogo. Il terzo appuntamento è possibile grazie alla collaborazione dell’ “apprendista suonatore” Umberto De Vicaris e dello scrittore romano Marco De Rosa che saranno protagonisti di una lettura musicale nel suggestivo scenario del Castello dei Conti. Qui i due si divertiranno e ci divertiranno: dalla voce di Marco ascolteremo racconti suoi e racconti modicani; dalla chitarra di Umberto ci lasceremo trasportare nel mondo di quelle parole.
Il napoletano De Vicaris e il romano De Rosa si incontrano nel 2006 a Venezia, dove – dal loro interesse per la scrittura e per la musica, che condividono anche con lo scrittore veneziano Cristiano Dorigo – nasce il gruppo Parole Instabili.
Da qui, comincia un’esperienza artistica decennale che li porterà ad esibirsi in vari e numerosi contesti teatrali, proponendo racconti – di fiction e autobiografici – nati dalla penna e dal vissuto di Marco e Cristiano, che nel 2009 scriveranno a quattro mani il libro Biografie Incerte.
La collaborazione fra i tre continua tutt’oggi, nonostante Marco e Cristiano lavorino ancora a Venezia nell’ambito del sociale, mentre Umberto si è trasferito a Modica, dove ha ritrovato il suo Sud.
Così, dopo il reading “Cicli di Vita” presentato da Umberto e Cristiano ad una nota Libreria di Modica, adesso è la volta di una lettura musicale che ci aiuti a riappropriarci della nostra storia e dei saperi di un tempo. Letteratura e narrazione, strumenti fondamentali per interpretare la realtà, per comprendere ed interagire.

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L’Astrolabio: Eolico in Sicilia – Se Questo E’ un Paesaggio

Il “Governo del Cambiamento” per adesso cambia poco ma, soprattutto comincia molto male per ciò che riguarda la tutela del paesaggio. Fra le prime misure, ha ritenuto di particolare urgenza il ricorso alla Corte Costituzionale contro la Moratoria delle nuove autorizzazioni ad impianti eolici e fotovoltaici decisa dalla Regione Sicilia. Applaudono le cosche …. Oops…. volevamo dire i “facilitatori delle pale sul territorio”….

Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare davanti alla Corte costituzionale la legge di stabilità della Regione Sicilia, in quanto varie norme eccedono dalle competenze statutarie e violano principi costituzionali. Tra le norme contestate vi è quella che stabilisce una moratoria di 120 giorni al rilascio di nuove autorizzazioni per parchi eolici e fotovoltaici, in attesa del nuovo Piano regionale. Il governo ha fatto ricorso alla Consulta con queste motivazioni, riportate sul sito del dipartimento per gli Affari regionali:

“L’Art. 17 introduce la sospensione del termine per il rilascio delle autorizzazioni per gli impianti eolici e fotovoltaici che oltre a contrastare con l’art. 41 della Cost. limitando la libertà di iniziativa economica ambientale, contrasta anche con la disciplina nazionale (art. 12 del d.lgs. n. 387/2003) violando l’art. 117, comma 3 Cost.

In particolare la disposizione sospende fino a 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge il rilascio delle (relative) autorizzazioni ad impianti di produzione di energia elettrica da fonte eolica o fotovoltaica al fine di verificarne, attraverso un adeguato strumento di pianificazione del territorio regionale, gli effetti sul paesaggio e sull’ambiente.

In base ad una prima opzione ermeneutica, la sospensione potrebbe essere riferita unicamente a nuove istanze autorizzative, cioè in procinto di essere presentate, e non a quelle in istruttoria che sarebbero fatte salve (anche se tale lettura potrebbe essere smentita dall’aggettivo “compiuta” riferito all’istruttoria, che sarebbe quindi salvaguardata solo se compiuta).

In base a tale interpretazione, la disposizione integra la violazione dell’art. 41 Cost. in base al quale l’iniziativa economica privata è libera così come è libera l’attività di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Quest’ultima si inquadra infatti nella disciplina generale della produzione di energia elettrica che, secondo principi di derivazione comunitaria, è appunto attività libera, nel rispetto degli obblighi di servizio pubblico (art. 1 decreto legislativo n. 79 del 1999 di attuazione della direttiva 96192/CE recante norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica). A tale attività si accede dunque in condizioni di uguaglianza, senza discriminazioni nelle modalità, condizioni e termini per il suo esercizio.

Ciò detto, la sospensione fino a 120 giorni nel rilascio delle autorizzazioni non trova ragionevole giustificazione nell’utilità sociale, mentre determina la violazione di detto termine, se non altro per i procedimenti in cui è stata già acquisita la VIA ovvero per le istanze già corredate di tale valutazione ambientale. In tal senso la legge contrasta con la norma di principio di cui all’art. 12, comma 4, del d.lgs. 387/2003, ispirata alle regole della semplificazione amministrativa e della celerità, da applicare in modo uniforme sull’intero territorio nazionale per garantire la conclusione entro un termine definito del procedimento autorizzativo. Più precisamente, la legge regionale impedisce la conclusione del procedimento unico e il rilascio dell’autorizzazione entro il termine perentorio di 90 giorni previsto dal ciato comma 4 dell’art. 12, riconosciuto pacificamente dalla Corte Costituzionale come principio fondamentale della materia (Corte Cost. n. 364 del 2006, n. 28212009, n. 12412010) e riservato pertanto alla competenza legislativa statale. In proposito, risulta evidente il contenuto non derogabile delle statuizioni contenute nelle direttive n. 2001/7710E e n. 2009128/CE, attuate, rispettivamente, con il d.lgs. n 387 del 2003 e con il d. lgs. 2812011, in quanto il legislatore comunitario, nel porre a carico degli Stati membri l’obiettivo di promuovere il maggior utilizzo delle fonti di energia rinnovabili, ha a tale scopo indicato i termini entro i quali essi devono raggiungere determinati risultati.

Peraltro, la salvezza della “compiuta istruttoria delle istanze, pervenute” contenuta nell’art. 17 in esame appare del tutto incongruente se l’istruttoria, pur non compiuta, ha riguardato gli aspetti paesaggistici ed ambientali delle iniziative in questione, atteso che il non meglio identificato “adeguato strumento di pianificazione del territorio regionale” ha proprio lo scopo di verificare gli effetti sul paesaggio e sull’ambiente correlati alla realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte eolica o fotovoltaica ed è quindi idoneo, attraverso la prevista sospensione, a condizionare il rilascio delle relative autorizzazioni ed il contenuto delle stesse.

Alla luce delle considerazioni che precedono e sulla scorta della giurisprudenza costituzionale richiamata, si ritiene che la norma sia da censurare.”