Ecologia – Etica – Economia

Il Movimento Azzurro ha preso parte al Convegno tenutosi a Roma, presso la sede dell’Istituto “Luigi Sturzo” padre del popolarismo italiano, in memoria di Emilio Colombo l’ultimo dei Costituenti della Repubblica italiana, testimone e protagonista di un periodo storico durante il quale si sono concretizzati i temi dello sviluppo economico in agricoltura, della difesa del suolo e la tutela delle acque; della promozione ecologica dei territori montani e della rete fluviale italiana; delle coste e delle acque marine.

Politiche ambientali nei fatti. Una vera transizione ecologica nazionale, mirata allo sviluppo dei territori italiani più marginali ma dotati di forte potenziale ecologico, attraverso specifiche politiche di programmazione e reali interventi eco-ambientali strutturali, partiti dalla Riforma Agraria del 1950, fino al rilancio economico e sociale dei territori montani ed alla legge “Merli” del 1976, primo e per moltissimi anni, unico strumento legislativo per la tutela delle acque interne e costiere del Paese, l’acqua Il più importante bene naturale indispensabile per la vita dell’uomo e degli ecosistemi. Azioni concrete che hanno prodotto positivi riscontri economici, sociali e ambientali, non solo parole.

Video dell’evento trasmesso in live streaming: https://www.youtube.com/watch?v=3JRzb1JSz2k

Operazione Mediterraneo

Roma, 15.09.21

COMUNICATO STAMPA

E’ INIZIATO A ROMA IL PRIMO CORSO EUROPEO PER L’ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI

Venerdì 10 e sabato 11 settembre 2021 presso le aule del Dipartimento di Chimica dell’Università La Sapienza è iniziato il percorso didattico-scientifico per formare i primi Genieri della protezione ambientale e climatica, previsti come futuri collaboratori e assistenti di comuni e di altri enti territoriali in previsione di eventi meteoclimatici sempre più estremi e di altri fenomeni connessi all’inevitabile aumento della temperatura terrestre.

E’ questa la prima risposta concreta nata in Italia per preparare i cittadini all’inevitabile adattamento ai cambiamenti climatici.

In base alle previsioni degli scienziati sul Mediterraneo il clima sarà sempre diverso rispetto al passato, con uragani fino a poco fa collegati solo sugli oceani, ad improvvisi e violenti nubifragi, a lunghi periodi di siccità, a temperature torride, all’inevitabile acidificazione dei mari, nonché a malattie nuove che possono sorgere a causa della presenza di nuovi focolai d’infezione causati da insetti una volta relegati in aree diverse da quelle europee. In questo scenario certamente non allegro le associazioni: Accademia Kronos, Mare Vivo, Movimento Azzurro, Società Italiana di Geologia Ambientale e Ecoitaliasolidale in uno studio comune durato un anno, hanno constatato che moltissime, se non tutte, le città italiane sulla base dei cambiamenti climatici sono inadeguate ed impreparate ad affrontare fenomeni meteo-climatici estremi.

Da qui la necessità di formare nuove figure professionali che dovranno a breve assistere amministrazioni pubbliche territoriali e singoli cittadini. In tutto questo la risposta non si è fatta attendere ed è arrivata dal Dipartimento di Chimica della Sapienza grazie soprattutto agli scienziati della Sapienza: Luigi Campanella e Luciano Galantini che hanno accolto la richiesta delle associazioni ambientaliste per creare un percorso formativo verso professioni adeguate per i prossimi scenari climatici terrestri e in particolare mediterranei. E’ nato cosi il primo corso sperimentale all’interno della Sapienza per creare i “genieri della protezione ambientale e climatica. Figure queste che si spera verranno presto richieste da enti territoriali come i comuni per essere inserite in questa delicata fase della transizione verso l’adattabilità ai cambiamenti climatici.

Grazie all’invito delle associazioni ambientaliste, venerdì scorso da ogni parte d’Italia sono giunti giovani, già laureati in discipline scientifiche, per partecipare a questo corso sperimentale (foto). Viste le grandi richieste è prevista la possibilità di organizzare altri turni per l’anno prossimo.

Alcune università straniere si sono interessate a questa iniziativa e presto faranno la stessa cosa nei loro Paesi. A giorni dalla Serbia giungeranno a Roma i dirigenti dell’ateneo “University Business Academy in Novi Sand” per verificare la validità di questo corso sperimentale per poi realizzarlo nel loro ateneo.

Il corso al Dipartimento di Chimica della Sapienza affronta molti temi, da quelli scontati ambientali e climatici, a quelli economici e di progettazione progetti finanziabili a livello internazionale, fino ad aspetto socio-sanitari.

In previsione della prossima estate gli organizzatori del corso prevedono di coinvolgere i Carabinieri Forestali per formare questi genieri della protezione ambientale e climatica nella prevenzione e lotta agli incendi boschivi.

Sulla base di tutto ciò al prossimo summit mondiale sul clima che si terrà a novembre a Glasgow, l’Italia porta un esempio concreto di come ci si prepara ad affrontare l’inevitabile adattamento ai cambiamenti climatici.

Ulteriori informazioni relative al dopo corso

Terminata l’esperienza formativa alla Sapienza il programma per diventare Geniere della protezione Ambientale e Climatica prevede un ulteriore percorso di specializzazione, in particolare:

  • Incontro alla Casaccia, centro ENEA, per vedere gli ultimi risultati delle ricerche sulle energie rinnovabili. Forse a novembre di quest’anno. Incontro a costi zero.
  • Incontro con la Direzione dell’ANCI, per comprendere il funzionamento   dei comuni e le attività da intraprendere in caso di emergenze meteoclimatiche. Incontro a costi zero.
  • Stage presso i Carabinieri Forestali per la prevenzione e lotta agli incendi boschivi. Il periodo potrebbe essere dopo le festività di Natale del 2022. A seguito di questo stage si diventerebbe Sentinelle dei Boschi, una figura ufficialmente riconosciuta dalla Protezione Civile per il monitoraggio ambientale e per la prevenzione e la lotta agli incendi boschivi (Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dip. Protezione Civile 05.11.02 – Prot. N. DPC/VRE/0048218). Lo stage è gratuito.
  • Stage a Napoli nella prossima primavera presso la storica Stazione di Zoologica Marina Anton Dohrn per l’assistenza alle tartarughe marine ferite e ai cetacei spiaggiati. Anche qui questa figura “Sentinella dei Mari” è riconosciuta dalle Capitanerie dei porti. Questo stage però non è gratuito.

Grazie per l’attenzione.

Filippo Mariani

Mission Mediterraneo: via A. da Sangallo n.10/a – 01037 Ronciglione(VT) – 338.8513915

Email: ak@accademiakronos.it

RINNOVABILI: ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE AL PARLAMENTO, NO AL FAR WEST Domani 10 Giugno manifestazione #Coalizionearticolo9 in Piazza Montecitorio

Gli ambientalisti italiani chiamano a raccolta l’opinione pubblica affinché le norme contenute nel Decreto Semplificazioni, varato a supporto del PNRR, non provochino una ferita irreparabile al paesaggio e alla biodiversità. Per questo le Associazioni, raggruppate nella Coalizione Articolo 9 creata nei giorni scorsi per richiamare il principio costituzionale che tutela il paesaggio e la biodiversità del Paese, anche sulla spinta del recente messaggio del Presidente della Repubblica, manifesteranno domattina con un presidio in Piazza Montecitorio, dalle 10 alle 13. Le Associazioni hanno già inviato a tutti i parlamentari una lettera per spiegare  il loro costituirsi  in Coalizione (vedi testo allegato a questa nota) e per sottolineare i rischi di una gestione autoritaria del Piano di installazione di pannelli fotovoltaici e impianti eolici di dimensione industriale.

Alle sedici iniziali si sono aggiunte altre formazioni per un totale di ventuno Associazioni, ovviamente favorevoli a misure efficaci per il contrasto al cambiamento climatico, ma che chiedono al Parlamento di stralciare dal Decreto tutte le norme che si riferiscono alla installazione di impianti eolici e fotovoltaici nei territori agricoli, collinari, montani. Per puntare sul loro utilizzo sulle superfici degli edifici, dei capannoni industriali, dei parcheggi, in aree dismesse e comunque non utilizzabili per altri scopi.

Occorre scongiurare una radicale trasformazione dei territori di pregio naturalistico e paesaggistico in una sterminata zona industriale, a danno dell’agricoltura, del turismo. Le Associazioni denunciano il  pensiero unico che spinge per una indiscriminata installazione delle rinnovabili, sostenuto dalle lobby dei facilitatori degli impianti grazie a massicce risorse economiche destinate a condizionare l’opinione pubblica.

Le Associazioni chiedono un vero dibattito pubblico intorno a queste scelte e che la loro voce venga ascoltata a partire dallo spazio di rappresentanza nell’organismo di consultazione previsto dall’ art. 3 del Decreto semplificazioni.

 

SEGUONO LE FIRME

 

Altura, presidente Stefano Allavena

Amici della Terra, presidente Monica Tommasi

Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli, presidente Rita Paris

Assotuscania, presidente Donata Pacces

Centro Parchi Internazionale, responsabile Franco Tassi

CNP, presidente Gianluigi Ciamarra

Comitato per la Bellezza, presidente Vittorio Emiliani

Emergenza Cultura, coordinatrice Maria Pia Guermandi

ENPA, presidente Carla Rocchi

Federazione nazionale Pro Natura, presidente Mauro Furlani

Forum Nazionale Salviamo Il Paesaggio, portavoce Cristiana Mancinelli Scotti

Gruppo d’Intervento Giuridico, presidente Stefano Deliperi

Gufi, presidente Giovanni Damiani

Italia Nostra, presidente Ebe Giacometti

Lipu – BirdLife Italia, presidente Aldo Verner

Mountain Wilderness Italia, presidente Franco Tessadri

Movimento Azzurro, presidente Rocco Chiriaco

Movimento nazionale Stop al Consumo di Territorio, portavoce Alessandro Mortarino

Respiro Verde Legalberi, portavoce Massimo Livadiotti

Rete della Resistenza sui Crinali, coordinatore Alberto Cuppini

Wilderness Italia, presidente Giorgio Aldo Salvatori

15 ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE VARANO IL “COMITATO ART.9 PER SALVARE IL PAESAGGIO” – IL 10 GIUGNO MANIFESTAZIONE IN PIAZZA MONTECITORIO

Nasce il “Comitato Art.9 per salvare il paesaggio” in nome dell’articolo 9 della Costituzione.

Lo hanno creato quindici associazioni ambientaliste (Altura, Amici della Terra, Assotuscania, CNP, Comitato per la Bellezza, ENPA, Italia Nostra, LIPU, Marevivo, Mountain Wilderness, Movimento Azzurro, Pro Natura, Rete della Resistenza sui Crinali, Salviamo il Paesaggio, Wilderness Italia)  anche sulla spinta del messaggio lanciato all’opinione pubblica nei giorni scorsi dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato ha sottolineato con chiarezza come “gli insulti al paesaggio e alla natura, il loro abbandono, oltre a rappresentare un affronto all’intelligenza, sono un attacco alla nostra identità…”.

Queste Associazioni si battono da sempre affinché questo principio venga tutelato, perché la lesione del paesaggio, il consumo indiscriminato di suolo, la violazione delle biodiversità non trovino riscontro nella legislazione, negli atti concreti di governo, negli interventi amministrativi, a livello nazionale e locale.

 

Da questo punto di vista preoccupano non poco le novità contenute nel decreto “Semplificazioni”, varato a supporto del PNRR. Le forze che hanno dato vita al Comitato negli ultimi mesi si sono molto spese per una razionale e intelligente pianificazione delle installazioni di impianti fotovoltaici ed eolici, ad evitare una selvaggia distruzione del paesaggio, puntando sulla individuazione dei criteri e delle modalità idonee a collocarli con il minore danno possibile.

 

Ora il Comitato chiede con forza di avere il suo spazio di rappresentanza nell’organismo di consultazione previsto dall’articolo 3 del decreto Semplificazioni.

 

Nei prossimi giorni il “Comitato Art.9 per salvare il paesaggio” illustrerà le ragioni che hanno portato alla sua costituzione ai Presidenti delle Camere, ai ministri competenti, ai parlamentari, alle forze politiche, ai Presidenti delle Regioni.

 

Dà appuntamento per una prima civile protesta in Piazza Montecitorio nella mattina del prossimo 10 giugno.

 

 

Roma, 3 giugno 2021

Monitoraggio della contaminazione ambientale costiera nel litorale settentrionale del Golfo di Catania, tramite l’uso della specie bioindicatrice Mytilus galloprovincialis.

 

 

 

 

Importante studio sulla presenza di metalli nelle acque del litorale orientale siciliano, effettuato attraverso attento monitoraggio della contaminazione ambientale costiera nel litorale settentrionale del Golfo di Catania, compiuto con la collaborazione e l’impiego di mezzi nautici ed infrastrutture del Movimento Azzurro dell’area catanese.

Coordinatrice dello studio la Professoressa Margherita Ferrante, Docente dell’Università di Catania, medico, biologo dirigente Department “G.F. Ingrassia Environmental and Food Hygiene Laboratories,”, University of Catania, Italy ed autorevole componente dell’Accademia scientifica “G.Merli” del Movimento Azzurro nazionale.

 

 

 

Scontrino verde per la transizione ecologica

Il piano straordinario messo in campo dall’Unione Europea per far fronte alla crisi scatenata dalla pandemia globale, e cioè gli interventi per favorire la transizione ecologica, va tradotto in norme ed atti consequenziali che consentano ai singoli Stati l’attuazione di riforme strutturali che adeguino il tessuto produttivo ed amministrativo.
Questo piano, prima ancora che si traduca in una lista della spesa e delle opere da realizzare in tal senso, deve essere coadiuvato da un sistema di norme e di atti che agevolino e consentano una reale transizione delle preferenze e degli stili di vita dei cittadini.
Ricordiamo, per cronaca, che il cosiddetto piano di investimenti NextGenerationEU e in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza o The Recovery and Resilience Facility, prevede un budget di 672,5 miliardi di euro in prestiti e contributi a fondo perduto per i Paesi membri, da destinare alla trasformazione del tessuto economico e industriale dell’Unione.
Il cosiddetto “recovery plan”, anche se promosso in occasione della crisi scaturita dalla pandemia di coronavirus, si basa su obiettivi che vengono da lontano, sono ben precisi e ricalcano gli Indirizzi di Agenda 2030 e del Green Deal.
I fondi saranno concessi ai paesi membri dell’Unione Europea a condizione che siano destinati al perseguimento di due obiettivi principali di lungo periodo: il raggiungimento della neutralità nelle emissioni di CO2 entro il 2050 e lo sviluppo della digital economy.
Nel dettaglio l’Unione Europea ha individuato linee di intervento volte alla crescita dell’utilizzo di fonti rinnovabili, allo sviluppo di un’economia dell’idrogeno (da fonti rinnovabili), alla transizione verso la mobilità elettrica nel trasporto pubblico e privato, alla riqualificazione edilizia in ottica di miglioramento dell’efficienza energetica. Ma ci sono anche il rimboschimento, protezione della biodiversità, il riciclo, l’agricoltura sostenibile e molto altro ancora.
L’obiettivo evidente è che l’UE vuole cambiare il suo “motore interno” a favore di uno meno inquinante, più silenzioso, più equo e che crei “interferenza zero” con i Sistemi Ecologici.
In campo agricolo, anche tramite gli indirizzi dettati dal Farm to Fork (F2F) è evidente la necessità di operare una transizione agroecologia graduale dei nostri sistemi produttivi. Graduale, ma da velocizzare, perché servono adattamenti culturali ed adattamenti ecologici per supportare una tale conversione.
All’interno di questi indirizzi possono risultare vincenti alcune scelte coraggiose ma determinanti, come quelle fiscali che, seppur porterebbero ad un momentaneo minor gettito di contributi per le casse dello Stato, potrebbero essere appunto supportate, fino al raggiungimento di un nuovo equilibrio ecologico e contributivo, dai fondi messi a disposizione dall’UE.

Scontrino Verde –
Per attuare la transizione ecologica, ed in campo agricolo quella agroecologica, sono necessarie norme di legge che prevedano agevolazioni verso la trasformazione dei sistemi produttivi e di efficienza energetica ma anche l’applicazione di criteri di “ingegneria fiscale”.
Si tratta delle due rotaie dello stesso binario: da una parte la predisposizioni di norme di legge che agevolino la transizione agroecologica (come il DdL 533 della Regione siciliana), dall’altro incentivi fiscali e sistemi di sgravio che indirizzino la popolazione al consumo di prodotti ottenuti con tecniche rispettose dell’ecosistema e a tutela della biodiversità, come quelli derivanti da agricoltura biologica o condotti con principi agroecologici.
Entrando nello specifico si ritiene opportuno, ed oramai inderogabile, uno strumento di agevolazione fiscale che premi i consumatori di questi prodotti (biologici ed agroecologici) allo stesso modo di come avviene in campo sanitario con l’utilizzo dello scontrino fiscale (scontrino parlante) in cui devono essere specificati, ovviamente, i prodotti che godono di tale agevolazione.
In poche parole sarà necessario che lo scontrino fiscale, ricevuto per l’acquisto dei prodotti biologici ed agroecologici, elenchi l’importo dei singoli prodotti agevolati e che, come avviene per lo scontrino che riceviamo in farmacia o per alcune spese sanitarie e mediche, queste possono essere detratte nella dichiarazione dei redditi.
Insomma uno “Scontrino Verde” che darebbe un grande impulso al consumo di prodotti ottenuti con sistemi rispettosi dell’ambiente e quindi un grande impulso per gli agricoltori a convertirsi verso questi sistemi.
Con il “recovery plan” l’Unione Europea ci chiede di investire almeno il 37% dei fondi alla transizione ecologica e almeno il 20% alla trasformazione digitale. L’emissione dello “Scontrino Verde” sarebbe il mezzo per costruire un sistema virtuoso produttivo fiscale verso una transizione che non è solo nel modo di produrre ma anche negli stili di consumo dei cittadini.
In poche parole uno “Scontrino Verde” che educherà i cittadini ad una reale transizione agroecologica.

Guido Bissanti – C.T.S. Movimento Azzurro